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Più (si credono) grossi e più sono stupidi

  • Editoriali di Pierluigi De Pascalis
  • 15 mag 2014
  • Tempo di lettura: 6 min

Allenamento con i lacci emostatici, pagine Facebook per odiare tutti insieme i troppo magri (ma anche i troppo grassi), cosa succede quando i muscoli fagocitano il cervello?

A volte faccio fatica a credere che si possano raggiungere simili livelli di stupidità, ma è evidente che qualcuno si allena tanto e riesce a superare continuamente i record precedenti. "Apro" internet e da giorni vengo catapultato di fronte ad articoli che esaltano l'allenamento con i lacci emostatici e pagine Facebook che dichiarano apertamente il loro odio verso chi è troppo magro, o troppo grasso.

Quello che mi dispiace maggiormente è notare che molti focolai di idiozie nascano tra i cultori dell'ipertrofia, tra i praticanti del bodybuilding, una delle discipline che più amo e da cui non solo provengo, ma grazie alla quale la mia vita è cambiata (in meglio). Ma andiamo per ordine.

Accedo a Facebook e noto l'incremento esponenziale, giorno dopo giorno, di pagine e gruppi che non fanno mistero del loro disprezzo nei confronti dei secchi e degli obesi, in un gioco al rialzo dove ciascuno prova a spararla sempre più grossa nel tentativo di far ridere il gregge. Gregge che evidentemente si ritiene depositario di un fisico muscoloso e perfetto, e misura quanto gli altri esseri viventi siano degni si stare su questa terra dalla definizione dei propri addominali o dalla circonferenza del proprio bicipite. Alternano messaggi di questo tenore a foto di loro stessi che li ritraggono in una smorfia di dolore, in uno sforzo degno del peggior attacco di stitichezza, con in mano un cellulare, mentre si fotografano da soli per poi postare la foto sul gruppo e chiedere "come vi sembro?".

E come vuoi sembrare? Un povero frustrato che non ha lo straccio di un amico che gli scatti una foto, che si nasconde in bagno per farsela da solo, e poi cercare un briciolo di approvazione da parte di un manipolo di sconosciuti che a turno ricambia il favore! Ecco cosa sembri. Se ti sei allenato e pensi di avere un bel fisico, esci da quel bagno, vattene in giro, prova a suscitare un po' di sana invidia negli altri, non ad elemosinare finti complimenti.

Ma qui parliamo di frustrati e insicuri che non riescono a trarre piacere dal risultato che hanno ottenuto (o che molto più spesso credono di aver ottenuto) e per sentirsi accettati, trovare rassicurazione, devono denigrare gli altri. Avete mai visto un gruppo di cantanti aprire una pagina Facebook "Odio le persone stonate"? Certo che no! Se ho una bella voce e so cantare gioisco della mia dote, non certo per l'incapacità altrui. Anche perché in un mondo in cui tutti fossero iper palestrati, i secchi sarebbero loro o, nella migliore delle ipotesi, non li si distinguerebbe dalla massa.

Dovreste amare i secchi e gli obesi, perché è grazie a loro che potete avere un po' di visibilità! Non solo perchè andate in giro col berretto di lana anche ad agosto, la t-shirt di cotone strappata sul petto anche a gennaio, la catena da pneumatici appesa al collo, e una maschera da sub al posto degli occhiali da sole. Purtroppo se fossero in grado di mettere insieme 2 neuroni già potrebbero contare su una sinapsi, e al giorno d'oggi possederne una è davvero motivo di vanto!

Veniamo alla seconda questione. Quando l'ho letta non volevo crederci perché anche un bambino dovrebbe rendersi conto di quanto sia stupida. Mentre facevo questa considerazione mi chiedevo, "chi mai vuoi che possa esaltarla?" Stavo dimenticando che in Italia c'è un gruppo di pseudoguru che sulle stupidaggini ha fatto la sua fortuna economica, un gruppo i cui principali esponenti possono vantare come massimo titolo accademico riconosciuto l'attestato della prima comunione. Ma grazie ad un po' di testosterone esogeno usato in gioventù, sono riusciti a creare uno zoccolo duro di seguaci che non aspetta altro che sentire una nuova moda, e poi pagare in contanti per ascoltare il resto della fiaba.

Gente che si è bevuta la storia che il latte provoca il raffreddore (se fosse vero avete idea della costante epidemia mondiale, ma se l'ha detto il guru...), hanno creduto che fare più di 5 ripetizioni li avrebbe fatti annegare nel cortisolo, che mangiare più di 30g di carboidrati avrebbe stravolto la composizione corporea, e che avrebbero dovuto vivere di radici e animali cacciati a colpi di clava se davvero ambivano alla crescita muscolare. E loro non hanno mai avuto dubbi, lo dice il guru (che un tempo è stato anche muscoloso), è certamente vero, chi sostiene il contrario fa parte del complotto organizzato dai grassi, dai secchi, dalle case farmaceutiche e da chiunque possieda una sinapsi, e loro sono orgogliosi di non possederla, perché sicuramente funziona in modalità aerobica, e questo è male!

Quindi dopo aver fatto credere a tutti che non occorreva allenarsi con un numero elevato di ripetizioni, che la corsa è una disciplina immonda e l'essere umano non è stato progettato per correre, ora se ne escono con un'altra: l'esaltazione dell'allenamento con il laccio emostatico, grazie al quale i muscoli dovrebbero crescere come per magia, e con essi la rete vascolare. C'è solo un piccolo dettaglio, il rischio che si crei un coagulo e che quindi si vada incontro (nella migliore delle ipotesi) ad una trombosi.

Mi chiedo se tutte le castronerie che questo manipolo di persone ha per anni contribuito a diffondere siano state studiate a tavolino o siano semplicemente frutto del caso.

Perché affermo questo? Perché nel corso di un allenamento con il laccio emostatico si realizza nè più e nè meno quello che si potrebbe avere riducendo il carico utilizzato in allenamento (senza scendere al di sotto del 50% dell'1RM) e portando la serie ad esaurimento, con l'indubbio vantaggio che il rischio di trombosi in questo caso è ridotto allo zero!

Per questo mi spingo a dire che se tutto fosse stato architettato a dovere sarebbero dei geni. Per anni a martellare e ad elogiare le virtù di un allenamento dai carichi folli e dalle poche ripetizioni, da svolgere nel più breve tempo possibile e stando attenti a non nominare mai la parola "cardiofitness", anzi meglio ancora se ci si allena lontani da cyclette e tapis roulant che non si sa mai. Quando ormai si è riusciti a convincere un bel gruppo di persone, si va a pescare una metodica di allenamento vecchia come il cucco, ovvero l'allenamento con i lacci emostatici (meglio compression training che se è inglese di sicuro funziona di più), e si alimenta il proprio mito. Si scrive un articoletto ad hoc, si citano a casaccio un po' di articoli scientifici per far credere che anche il proprio lo sia, e tutti i seguaci "synapsy free" subito pronti a condividere l'indicazione del comitato dei saggi.

Potrei naturalmente giocare allo stesso gioco infarcendo di link e richiami scientifici che confermano ogni mia affermazione, che spieghino perché le reazioni fisiologiche di una allenamento di questo tipo è analogo per adattamenti prodotti a quello che ho descritto sopra. Ma non lo faccio per ragioni molto semplici, nessuno va realmente a leggere gli articoli di approfondimento, e chi usa questi espedienti per propagandare le sue ridicole affermazioni, e ammantarle di pseudo scientificità lo sa benissimo. Nessuno li legge, e molti dei proseliti, se anche provassero a leggerli non li comprenderebbero, non ultimo perché scritti in inglese scientifico.

La cosa più eclatante poi è che se davvero qualcuno si fosse mai preso la briga di leggerli, e non solo di tradurre il titolo inglese attraverso Google Translate, si sarebbe reso conto che non confermano affatto le suggestive teorie di chi li sta utilizzando, e spesso perfino le confutano!

Io ho cercato di spiegare le ragioni per le quali alcune iniziative oltre ad essere inutili sono pericolose per la vostra salute, se questo non è uno stimolo sufficiente per indurvi ad approfondire la questione, allora limitatevi a cercare con Google una risposta alle vostre domande, non saranno i miei link a farvi cambiare idea. Lo studio e la conoscenza sono cosa diversa dal nozionismo e dalla ricerca frenetica. Come ha detto qualcuno: Google può fornirti 1 milione di risposte, un buon libro quella giusta!

Liberi dunque di allenarvi con un laccio intorno al braccio, intorno alle gambe e, perché no, intorno al collo. Appena questa moda riprenderà a diffondersi qualcuno ci lascerà le penne. E già immagino cosa scriveranno gli altri, che una trombosi può venire a tutti. Proprio come quando muore un dopato fino al midollo e scrivono che un infarto o un tumore può venire a chiunque. Se questo vi consola fatelo pure, magari sulla lapide metteranno la vostra foto in "posa stitica" così che potrete essere i più grossi e vascolarizzati anche al cimitero, che è notoriamente un posto pieno di secchi (proprio secchi stecchiti) e quindi di gente da odiare ne avrete per l'eternità.

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Una piccola precisazione, infine, sul titolo di questo editoriale. Come per tutti gli altri editoriali che scrivo (e che sono cosa diversa nei toni espressivi e nelle tematiche rispetto agli articoli) ne uso di provocatori. Talvolta esagerando, come di sicuro ho esagerato anche in questo. Ma siamo nell'epoca della comunicazione urlata, dove per garantirsi la visione di un video occorre dire "presto affrettatevi prima che venga censurato" e per stimolare la lettura di un articolo è d'obbligo accompagnarlo con un "attenti è solo un complotto delle multinazionali che non vogliono farvelo sapere". È una metodica che non apprezzo, ma che talvolta, machiavellicamente, deve essere usata. Editoriali di Pierluigi De Pascalis

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